Cuore della Puglia al mercato di Cascina Triulza
Il progetto nasce dalla volontà di 40 comuni del Cuore della Puglia, di rilanciare il territorio attraverso un viaggio alla scoperta delle migliori esperienze nel settore agroalimentare, turistico e culturale, coniugando sapientemente tradizione, enogastronomia e buone pratiche.
I comuni aderenti al progetto accolto nella call ANCI dedicata a Comuni e Territori per partecipare al Padiglione della Società Civile vantano una lunga storia legata all’enogastronomia che mette al centro un paniere ricco di eccellenze la cui garanzia è sancita da marchi di qualità riconosciuti su scala nazionale e su cui è in atto un vero e proprio programma di valorizzazione.
Cuore della Puglia non è solo storia e sapori ma anche miglioramento della qualità dei prodotti alimentari e dell’etica aziendale nei processi produttivi e incentivo per lo sviluppo delle comunità rurali che vi appartengono.
Tra le eccellenze del Paniere di prodotti presentati da Cuore della Puglia al mercato di Cascina Triulza la cipolla rossa di Acquaviva, un presidio Slow Food tra i prodotti biologici più noti del tacco d’Italia. Insieme a lei anche il pane di Altamura, unico prodotto da forno europeo a vantare la certificazione DOP, da gustare insieme alla burrata, sfizioso formaggio di pasta filata e panna, a cui si aggiunge lamozzarella fiordilatte, il Pallone di Gravina, un formaggio Presidio Slow Food tutto pugliese e il caciocavallo.
Tra i prodotti da forno da portare in tavola c’è il pane di Laterza, di Triggiano e di Santeramo, le Puddiche e li Pezzuri e la pizzella di Giovinazze, la farinella o la focaccia barese, con pomodorini e olio extravergine, come l’olio Evo Terra di Bari e Evo Terre Tarentine DOP. Da non perdere anche l’oliva Termite di Bietto, l’oliva Coratina e quella da mensa, oltre al cece nero, noto anche come la “carne dei poveri” per il ricco contenuto proteico. Da non perdere anche il Fungo Cardoncello e il polpo, testimone della tradizione marinara del barese, a cui si aggiunge la zampina, una salsiccia arrotolata a spirale, gli gnumirill, involtini di frattaglie e il grano buono, un antichissimo cereale coltivato in Puglia fin dal Neolitico.
Un assaggio lo merita anche la pasta fresca, la cicoria puntarella, la carota di San Vito, il sospiro biscegliese, un antichissimo dolce di pan di Spagna ricoperto di glassa e ripieno di crema e il bocconotto, un dolce ripieno di ricotta nato dalle monache di clausura di Bitonto. Un altro dolce tipico della tradizione arriva dal Salento, è il Pasticciotto, una frolla farcita con crema pasticcera, a cui si aggiungono i dormienti, dei biscotti fragranti e friabili. A questo si aggiungono i fichi secchi con mandorla, le ciliegie, la mandorla di Toritto, l’uva regina, dolce e dissetante e quella da tavola e da vino come la varietà Italia, Vittoria e Red Globe.
In un’ottica di miglioramento continuo delle risorse del territorio, l’educazione e l’amore per la terra sono concetti che, grazie all’avvio di questo ambizioso progetto, trovano terreno fertile già nelle scuole elementari dove i bambini vengono educati, con iniziative come gli “orti in condotta”, a distinguere la genuinità della cucina contadina, ancora molto diffusa nelle nostre famiglie, dal cibo spazzatura e a consumare la frutta come merenda.